Iniziazione Cristiana

Accompagnare i ragazzi nella fede.

Vogliamo vivere la gioia dell’incontro vivo con il Signore Gesù, camminando insieme ai ragazzi per trasmettere la fede nella comunità cristiana.

È di Tertulliano l’affermazione, spesso ripetuta, che

 “cristiano non si nasce ma si diventa”.

L’iniziazione cristiana si compie attraverso l’insieme di tresacramenti:il Battesimo, che è l’inizio della vita nuova;la Confermazione, che ne è il rafforzamento;e l’Eucaristia, che nutre il discepolo con il Corpo e il Sangue diCristo invista della sua trasformazione in lui.

Fedele alla consegna del Maestro, la Chiesa non ha mai cessato lungo i secoli di accoglierei i più piccoli per aprire loro i tesori della parola di Dio e condurli al Signore, attraverso l’educazione religiosa, la progressiva accoglienza nell’assemblea liturgica e l’ammissione ai sacramenti dell’iniziazione cristiana. (CEI)

Riflettiamo insieme su alcuni punti importanti:

L’obiettivo che ci siamo proposti ( già da qualche anno Parroco e Catechisti ) è PASSARE DA UN ITINERARIO CATECHISTICO BASATO ESSENZIALEMENTE SULL’ “ORA SETTIMANALE DI CATECHISMO”, A UN PERCORSO INIZIATICO (dove la catechesi resta una componente fondamentale, ma non esaustiva ), OFFRENDO AI RAGAZZI UN’ESPERIENZA DI CATECHESI VIVIBILE PER TEMPI E MODI, CHE SIA UN VERO “TIROCINIO DI VITA CRISTIANA”(non basta sapere, ma occorre esercitarsi a vivere da

  • Occorre creare “spazi umani” di “incontro vero” (la fede cristiana è la storia di una relazione aperta alla sorpresa), scegliendo possibilmente un tempo in cui i ragazzi non siano stanchi per la scuola o per altri impegni.
  • Prevedere specifici momenti di catechesi in tempo utile.
  • Promuovere una molteplicità di esperienze di vita, attività, nel periodo primaverile possiamo trasferirci nel campetto parrocchiale…

INTRODURRE ALLA RELAZIONE CON GESÙ, DENTRO LA COMUNITÀ .

FAR CONOSCERE GESÙ AI RAGAZZI E FARLI INNAMORARE DI LUI, non limitarsi solo a “dare idee” su di Lui (presentare la fede di Gesù, prima della fede in Gesù): «va sottolineato come l’incontro con Cristo sia sorgente, itinerario e traguardo di catechesi e, più ancora, di ogni azione pastorale».

  1. Attraverso la LETTURA DEL VANGELO o con un LINGUAGGIO NARRATIVO. Creare occasioni di narrazione per: comprendere e raccontare se stessi, confrontarsi con la narrazione evangelica, convertire, guarire, riprogettare e integrare la propria esperienza personale.
  2. Far conoscere/scoprire la nostra comunità (che annuncia e testimonia con la sua vita). Far nascere nei ragazzi il desiderio di rimanere nella comunità anche dopo il percorso di iniziazione cristiana, “perché lì si sta bene”!
  3. Valorizzare la Domenica e la Messa domenicale: «Il giorno del Signore, la Domenica, oggi troppi bambini e ragazzi disertano la Messa domenica. Nel corso degli ultimi anni spesso ci siamo posti questa domanda in tante riunione di Inizio anno catechistico:

Si può compiere una «Iniziazione Cristiana» senza la vita liturgica da parte dei fanciulli e dei ragazzi nè tanto meno da parte dei loro genitori? Ovvero, alta frequenza alla riunione catechistica settimanale e scarsa od occasionale partecipazione all’Eucaristia domenicale?
E conseguentemente: perchè i fanciulli e i ragazzi non vengono a Messa la domenica e lasciano volentieri il catechismo dopo la Cresima? Perchè a Messa, soprattutto gli adolescenti, si annoiano?

 

Se un ragazzo non incontra Cristo il cammino di fede in parrocchia rischia di essere solo informazione religiosa e lo sappiamo, la sola informazione non genera un cristiano, è pertanto necessario formare e non solo informare.
Per questo prima di tutto l’evangelizzazione cioè l’incontro con il lieto annunzio che è Gesù stesso.
La parrocchia è «scuola» di catechismo ma anche di preghiera e di carità. E’ necessario fare l’esperienza di Dio, di un incontro che lasci un’orma nel cuore della persona, di un evento che coinvolga cuore e testa, sentimento e ragione.

Dove sta Gesù? Dove possiamo incontrarlo? «Quando due o tre di voi si raduneranno in preghiera io sarò con loro». «Prendete e mangiate, questo è il mio corpo…» Il luogo primo dove incontrare Gesù è la liturgia, è l’eucaristia, è il memoriale della passione, morte e resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo.

E poi ?

La vita di preghiera.

Esperienze di carità, di fraternità e di condivisione.

Esperienze integrative alla catechesi quali l’oratorio, la vita associativa, i campi scuola,( che a Procida si svolgono a livello interparrocchiale) etc.

 

«L’educazione religiosa dei figli, soprattutto nell’infanzia e nella fanciullezza, non può prescindere da una SPECIFICA AZIONE CATECHISTICA DEI GENITORI che restano “per i loro figli i primi annunciatori della fede” (L.G. n.°11), ANCHE IN SITUAZIONI DIFFICILI O IRREGOLARI.

Conosciamo le fragilità, le fatiche e le ferite alle quali è esposta oggi la famiglia. Mentre rimane impegno costante delle comunità cristiane esprimere forme di vicinanza e di sostegno pastorale e spirituale agli sposi, dobbiamo comunque pensare ai genitori cristiani, qualunque situazione essi vivano, come i primi educatori nella fede: essi, salvo espliciti rifiuti, con il dono della vita desiderano per i propri figli anche il bene della fede. Proprio per questo, la comunità cristiana deve alla famiglia una COLLABORAZIONE LEALE ED ESPLICITA, considerandola la prima alleata di ogni proposta catechistica offerta ai piccoli ed alle nuove generazioni. In tal senso va valorizzato ogni autentico sforzo educativo in senso cristiano compiuto da parte dei genitori».

COSA CHIEDERE IN CONCRETO ALLE FAMIGLIE?

 

  1. Di aiutare i genitori a CREARE IN CASA UN AMBIENTE/UN CLIMA che faccia respirare i valori cristiani.
  2. Di accompagnare i genitori nella maturazione della capacità di LEGGERE E INTERPRETARE CON GLI OCCHI DELLA FEDE ciò che si vive in famiglia/ciò che vive la famiglia /ciò che accade nel proprio contesto di vita, nel mondo.
  3. Di stimolarli a DIALOGARE CON I FIGLI SU ASPETTI DEL CAMMINO DI FEDE che stanno vivendo in Parrocchia.
  4. Di stimolarli ad APPOGGIARE CON CONVINZIONE il cammino di fede che i figli vivono in Parrocchia e a PRENDERE SUL SERIO, in alcuni periodi “forti” (AvventoNatale/Quaresima-Pasqua).
  5. Di invitarli a VALORIZZARE IN FAMIGLIA LA PREGHIERA QUOTIDIANA (es. benedizione dei pasti…).
  6. Di proporre loro, in Parrocchia, INCONTRI almeno ogni mese (per riscoprire /ravvivare o approfondire la propria fede) e la partecipazione a SPECIFICHE CELEBRAZIONI che scandiscono il cammino di fede dei figli. (es. Festa del Perdono, via Crucis con i bambini etc.

 

CAMBIAMENTO DI MENTALITÀ E DI APPROCCIO AI SACRAMENTI.

 

a) I SACRAMENTI NON SONO IL FINE DELL’INIZIAZIONE CRISTIANA, ma tappe importanti ed essenziali all’interno di un percorso di fede più globale.

 

b) I SACRAMENTI DELL’INIZIAZIONE CRISTIANA SONO IL GRANDE EVENTO, “L’EVENTO MEMORABILE”, DELLA NOSTRA SALVEZZA IN GESÙ CRISTO MORTO E RISORTO: non sono “cose” che si “ricevono”. E ci permettono di partecipare all’unico avvenimento di salvezza avvenuto nella storia, che è la morte e risurrezione di Cristo. Smetterla di usare termini quali “preparazione alla Prima Comunione e alla Cresima” e passare a “introduzione alla vita cristiana attraverso l’Eucaristia e la Confermazione”. Non è però solo una questione di termini, ma un cambio di mentalità!

c)L’iniziazione alla vita cristiana è data dall’unità dei tre sacramenti che oggi sono il Battesimo l’Eucaristia e la Confermazione.

d)Modificare l’approccio ai Sacramenti e alla loro celebrazione, secondo la seguente scansione: Preparazione spirituale e biblica alla celebrazione del Sacramento.

Celebrazione del Sacramento a Pasqua o dopo la Pasqua (per non perdere il legame che i Sacramenti hanno con il mistero pasquale).( E’ consuetudine nel nostro Santuario celebrare le prime Comunioni in alcune date importanti per la vita della comunità: San Giuseppe ( 19 Marzo – 1 Maggio) , l’Immacolata ( 8 Dicembre ) e S.MariaGoretti(6 Luglio). Resta fermo che il giorno è sempre la Domenica. Poiché  nell’isola il lavoro predominante è quello marittimo ad inizio anno pastorale il Parroco insieme ai Catechisti e Genitori decidono le date pìù convenienti.

e) Il DISCERNIMENTO: «per ammettere i fanciulli alla celebrazione dei Sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia, sarà necessario evitare il rigorismo da un lato e ogni superficialità dall’altro. IL DISCERNIMENTO CRISTIANO FA RIFERIMENTO, PRIMA DI TUTTO, ALLE PERSONE NELLA LORO MATURAZIONE SPIRITUALE E NEL LORO IMPEGNO DI FEDE E DI CARITÀ. Si tratta di non dare una importanza quasi esclusiva e preponderante allo sviluppo intellettuale del fanciullo, alle sue capacità logico-verbali di apprendere e di esprimersi; è necessario guardare soprattutto all’animo dei fanciulli e dar risalto ai segni di buona volontà che manifestano nella testimonianza dell’amore e nella professione sincera della fede. Il discernimento per l’ammissione dei fanciulli alla Penitenza e all’Eucaristia deve diventare momento di particolare coinvolgimento ecclesiale: non basta quindi chiedersi se ammetterli o no al Sacramento; occorre anche domandarsi in che modo i catechisti e la comunità possono farsi carico della fede che in essi è germinata e attende di manifestarsi.

f) Decisivo, quindi, nell’intero cammino dell’iniziazione cristiana (e, quindi, non solo per l’ammissione ai Sacramenti della Penitenza, dell’Eucaristia e della Confermazione) è il discernimento.

g) Chi deve compierlo? In sinergia il parroco e/o il vice-parroco, il catechista e i genitori del ragazzo.

h) Quando compierlo? A conclusione di ogni tappa del cammino.

i) In base a quali criteri?

 

INCONTRI SETTIMANALI PER I RAGAZZI IN PARROCCHIA DI UN’ ORA E MEZZA.

a)Particolare attenzione (dove e se è possibile) dovrà essere riservata, ogni volta, all’ambiente/agli ambienti in cui si svolgerà l’incontro. L’ambiente dovrà essere il più possibile diverso da quello scolastico.

b) STRUTTURAZIONE DELL’INCONTRO:

1) ACCOGLIENZA: è opportuno curare bene e tutte le volte l’accoglienza, per creare il clima e partire con il piede giusto.

2) La narrazione. Importante è distinguere tra il NARRARE UNA STORIA e il NARRARE IL VANGELO DI GESÙ.

3) Il gioco. Va considerato l’attività più seria e importante che i bambini e i ragazzi fanno. Attraverso il gioco, il bambino incomincia a COMPRENDERE COME FUNZIONANO LE COSE. L’esperienza del gioco insegna al ragazzo ad ESSERE PERSEVERANTE e ad AVERE FIDUCIA NELLE PROPRIE CAPACITÀ. È un processo attraverso il quale DIVENTA CONSAPEVOLE DEL PROPRIO MONDO INTERIORE E DI QUELLO ESTERNO, incominciando ad accettare le legittime esigenze di queste sue due realtà. Perché i ragazzi giocano? Ogni ragazzo gioca naturalmente, perché PROVA UNA SENSAZIONE DI BENESSERE, EMOZIONI POSITIVE. Il gioco è la MODALITÀ NATURALE ATTRAVERSO CUI SCOPRIRE E IMPARARE. Si gioca da soli o con gli altri; quando si gioca con gli altri subentra anche il PIACERE PER LA RELAZIONE. Giocando SI IMPARA anche A STARE CON GLI ALTRI, L’IMPORTANZA DELLE REGOLE: un gioco senza regole o con regole non rispettate diverte meno o non diverte. IL GIOCO È UN MOMENTO OTTIMALE ANCHE PER EDUCARE ALLA FEDE. D’altra parte lo stesso insegnamento di Gesù ha evidenziato come sia importante utilizzare un linguaggio coerente con i propri interlocutori: discute con i dottori del tempio, fa miracoli di fronte alle folle (moltiplicazione dei pani), racconta parabole ai discepoli. Il gioco, quindi, potrà essere un’attività per introdurre, incuriosire, attivare nel momento dell’incontro (dunque strumento in mano al catechista) ma anche veicolo (un “ponte”) dei contenuti presentati nell’incontro che vengono condivisi e rivissuti in famiglia (anche il giocare con i genitori ha una valenza importantissima nel percorso di crescita dei bambini e nella formazione del senso genitoriale stesso).

4) PREGHIERA: per celebrare ciò che si è sperimentato, imparato, vissuto.

5) INIZIAZIONE ALLA LITURGIA

6) INIZIAZIONE ALLA CARITÀ.

 

 

Incontrare Gesù in Santuario.

Responsabile del settore Catechistico: Sig.ra Emilia Costagliola

 

Classe Prima :      Incontro ogni Martedì ore 15

Catechiste: Antonella D’orio, Michelangela Cassinese, Lucia Lauro

 

Classe Seconda: Incontro ogni Sabato ore 15

Catechiste: Floriana Ferrara, Mena Pugliese

 

Classe terza:  Incontro ogni Venerdì ore 15.30

Catechiste: Marzia , Monia, Patrizia, Rosa

 

Classe quarta:  Incontro ogni venerdì ore 17.00

Catechisti: Angela, Rino, Emilia

 

Classe quinta:    Incontro ogni Lunedì ore 15.30

Catechiste: Agnese Paudice, Marianna Sobrio, Emilia Costagliola

 

Azione Cattolica Ragazzi (ACR) – 1/2/3 Media Incontro ogni Sabato ore 11.00

 

Modello Riunione-e-iscrizione-2019

RSS
Follow by Email